Per ridurre il colesterolo, in alcuni casi, basta scegliere soluzioni naturali. Nella scelta del trattamento c’è da prendere in considerazione una serie di fattori tra cui, ad esempio, l’entità del colesterolo. L’ipercolesterolemia, infatti, può ritenersi lieve, moderata e grave a seconda dei valori che emergono dagli esami del sangue. In linea generale, i medici consigliano di mantenere il livello di colesterolo totale al di sotto dei 200 mg/dl.
Dai 200 mg/dl ai 240 mg/dl si entra nel raggio dell’ipercolesterolemia lieve. Quando si va dai 240 mg/dl a salire fino ai 299 mg/dl si entra in una condizione di ipercolesterolemia moderata. Nel momento in cui il livello di colesterolo totale nel sangue supera i 300 mg/dl si inizia a parlare di ipercolesterolemia grave.
Fare chiarezza sulle diverse forme di ipercolesterolemia serve a puntualizzare su quando è possibile ridurre il colesterolo con rimedi naturali. Tendenzialmente nelle situazioni di colesterolo grave sembra inevitabile la terapia farmacologica. In questo caso, i medici tendono a prescrivere al paziente l’assunzione delle statine, sebbene – è giusto puntualizzare – resta valido il consiglio di correggere il proprio stile di vita all’insegna di un’alimentazione più sana e, laddove il medico lo ritenga opportuno, di una maggiore attitudine al movimento fisico.
È possibile nelle situazioni di ipercolesterolemia lieve e moderata. In questi casi, generalmente, le statine non rappresentano l’unica strada per la risoluzione del colesterolo alto. E questa è una buona notizia per chi vuole evitare la soluzione farmacologica e gli effetti collaterali che può comportare. Le statine, infatti, presentano diverse controindicazioni tra cui mialgia, spossatezza e nausea, ma non solo. Per questo motivo richiedono necessariamente la prescrizione medica.
Come alternativa alle statine spesso vengono suggeriti gli integratori a base di riso rosso fermentato. Questo tipo di soluzione, contrariamente a quanto viene dichiarato su più fronti, non rappresenta una soluzione naturale. Seppur la materia prima sia naturale, non si tratta di un rimedio naturale. Il motivo è legato alla monacolina K, una molecola che altera la composizione chimica del riso in seguito al processo di fermentazione. Questa molecola presenta una struttura identica alla lovastatina che, come evidenzia il nome stesso, fa parte della famiglia delle statine.
Il riso rosso fermentato presenta gli stessi effetti collaterali delle statine. A riferirlo è l’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, in un comunicato ufficiale dove si evidenzia la difficoltà di stabilire un livello d’assunzione alimentare da ritenere privo di controindicazioni, soprattutto per i gruppi più vulnerabili come anziani, bambini e donne in gravidanza.
Come accennato prima, alimentazione ed attività fisica sono molto importanti per regolare i livelli di colesterolo nel sangue. Muoversi è importante. Fare sport, o semplicemente preferire passeggiare con maggiore frequenza e lasciare ogni tanto la macchina in garage, può contribuire in maniera importante ad abbassare il colesterolo cattivo LDL. E soprattutto ad incrementare la quota di colesterolo HDL, ovvero il colesterolo buono, quello che dirige gli eccessi di colesterolo dalle zone più vulnerabili del nostro organismo (ad esempio le arterie) verso il fegato che a sua volta lo riutilizza per sintetizzare acidi biliari e ormoni.
Per quanto riguarda il legame tra sana alimentazione e colesterolo abbiamo già pubblicato diversi articoli raccogliendo il parere della dott.ssa Clara Vitale, biologa nutrizionista e facendo una lista di sette alimenti particolarmente indicati per abbassare il colesterolo cattivo (LDL) ed alzare quello buono (HDL).
Riepilogando sinteticamente (se volete approfondire la questione vi invitiamo a rileggere gli articoli prima menzionati), la dieta mediterranea è fortemente consigliata in quanto rappresenta un regime alimentare molto variegato e suggerisce un elevato consumo di verdura, legumi e frutta, ovvero di categorie di alimenti molto efficaci nell’equilibrare i livelli di colesterolo. Da non dimenticare il pesce azzurro, i carciofi, l’avena e la frutta a guscio, seppur in quest’ultimo caso con moderazione. Rilevanti anche i metodi di cottura: bisogna evitare o quantomeno limitare la frittura e prediligere cotture al forno, al vapore e bolliture.
Su tutti gli alimenti anticolesterolo spicca la mela annurca. Tutte le mele fanno bene, ma nessuna quanto la mela annurca. Come dimostra un recente studio condotto dal Dipartimento di Farmacia dell’Università di Napoli Federico II, l’annurca è la tipologia di mela più efficace nel ridurre il colesterolo LDL ed aumentare i livelli di colesterolo HDL. Il merito è delle procianidine, un gruppo di polifenoli che le mele producono per difendersi dai parassiti e che nelle mele annurche sono particolarmente numerose.
Alimentazione ed attività fisica, però, non sono sempre sufficienti.
La soluzione è la natura. Scegli la natura e nel giro di due o tre mesi sconfiggerai l’ipercolesterolemia lieve e moderata.
Ridurre il colesterolo sarà come mangiare una mela al giorno. O meglio, sei mele al giorno. Ma andiamo per gradi.
Partiamo col dare una definizione di nutraceutica. Il termine, coniato dal dr. Stephen DeFelice nel 1989, unisce due parole, ovvero nutrizione e farmaceutica. La nutraceutica – settore in forte espansione nel nostro Paese – rappresenta un’innovazione sul rapporto tra alimentazione e benessere. È un approccio scientifico agli alimenti che fanno bene alla salute. Ne studia i principi attivi virtuosi e ne testa clinicamente l’efficacia, sia a scopo preventivo che di trattamento di specifici disturbi o patologie. Ne derivano degli estratti che vengono concentrati in pillole, in capsule, in fiale o altro.
La mela annurca fa bene al colesterolo. Nurvast è il nuovo volto della mela annurca.
Ogni capsula contiene le proprietà salutistiche di tre mele annurche. Due capsule al giorno equivalgono a sei mele annurche senza incombere nelle controindicazioni che comporterebbe mangiare ben sei mele in un solo giorno come l’aumento della glicemia nel sangue ed altro.
Nurvast è il nutraceutico anticolesterolo che nasce da una collaborazione con il Dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
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