La dieta vegana è una buona scelta per chi soffre di diabete di tipo 2. Un’alimentazione “green”, infatti, aumenterebbe la secrezione di insulina, peptide C e amilina nelle persone con valori glicemici alterati. A rivelarlo è uno studio internazionale realizzato da due università di Praga, la Physicians Committee for Responsible Medicine di Washington e l’Istituto di Neuroscienze di Padova. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nutrients.
Lo studio ha coinvolto 20 uomini di età compresa tra i 30 e i 65 anni affetti da diabete di tipo 2. Gli osservatori hanno registrato le risposte biologiche dei soggetti ai pasti vegani e non vegani, definiti “standard”. Con particolare attenzione ai livelli di glucosio e alla funzione delle cellule beta.
Il pasto vegano aumenta la produzione di insulina e degli ormoni incretinici rispetto al pasto standard. Inoltre, migliora i parametri della funzione delle cellule beta. Queste le reazioni osservate dai ricercatori, che aggiungono: “Una dieta vegana di 16 settimane migliora la resistenza all’insulina e la funzione delle cellule beta negli individui sovrappeso, affrontando allo stesso tempo i principali meccanismi patofisiologici coinvolti nel diabete”.
Il merito è delle fibre e dei micronutrienti che sono particolarmente presenti negli alimenti vegetali, tra cui zinco e polifenoli. In generale, aggiungono gli studiosi, gli ormoni gastrointestinali giocano un ruolo importante per il metabolismo, il senso di sazietà e la regolazione del peso corporeo.
“Poiché i farmaci e la chirurgia bariatrica sono costosi e introducono potenziali effetti collaterali, gli interventi sullo stile di vita dovrebbero essere il trattamento di prima scelta”, precisano i ricercatori. Dieta ed esercizio fisico, infatti, riducono il grasso corporeo migliorando la secrezione d’insulina e la funzione delle cellule beta.
Fonte: Food Navigator