Deliziosi, ma non solo. Mangiare funghi fa bene al cervello. Contrastano il declino cognitivo e dimezzano il rischio di demenza senile. Come già dimostrato da diversi studi, il merito è da annoverare all’ergotioneina, un amminoacido con proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
Un nuovo studio condotto dalla National University of Singapore e pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease ha rivelato che mangiare 300 grammi di funghi alla settimana dimezzerebbe il rischio di declino cognitivo. Il team coordinato da Lei Feng, prima autrice della ricerca, sta effettuando test clinici sull’ergotioneina e le sue proprietà anti-invecchiamento.
Lo studio ha osservato le reazioni di oltre 600 persone al consumo di sei tipologie di funghi molto diffusi nella cucina asiatica, le cui proprietà nutritive, però, sono analoghe a quelle dei funghi nostrani. La ricerca, durata 6 anni, ha sottoposto i soggetti a continui test fisici e neuropsicologici.
Mangiare mezzo piatto di funghi a settimana (circa 300 grammi) è sufficiente a dimezzare il rischio di declino cognitivo: questo è l’esito dell’osservazione dell’equipe di Lei Feng. “Una correlazione incoraggiante e sorprendente”, dichiara entusiasta la ricercatrice che aggiunge: “Sembra che un singolo ingrediente della tavola, peraltro facilmente disponibile, possa avere effetti ragguardevoli sulle funzioni cognitive”.
Fonte: Ansa