Melagrana. È così che si chiama il frutto del melograno. Ricapitolando: melagrana è il frutto, melograno è l’albero. Tuttavia l’Accademia della Crusca evidenzia come una serie di motivi – tra cui la commercializzazione del prodotto e alcune denominazioni come “pomo granato”, “melo granato” o “granato” – abbiano favorito l’uso del maschile del termine anche per il frutto. Ma aldilà delle questioni etimologiche, la melagrana ha un forte spessore simbolico. Sinonimo di fertilità, abbondanza e fortuna. Non a caso, il frutto del melograno è stato spesso ritratto nelle mani di dee o della madre di Cristo.
Oltre alla valenza storica, religiosa e filosofica, il frutto del melograno ha una connotazione che ancora oggi la rende molto richiesta.
Fa molto bene alla salute, soprattutto grazie ai suoi polifenoli. Aiuta a prevenire le infiammazioni. Combatte le infezioni micotiche. Riduce i livelli di colesterolo nel sangue. Contribuisce al miglioramento delle performances sportive in quanto risulta in grado di migliorare il flusso sanguigno.
Ma non è tutto. La melagrana presenta degli effetti benefici nella prevenzione dei disturbi associati al metabolismo. È quanto emerge da una ricerca realizzata in collaborazione tra vari istituti. Obiettivo della ricerca: verificare l’impatto del succo di melagrana, di acido ellagico e punicalagina (i suoi principali polifenoli) e dell’urolitina A (metabolita presente nel succo di melagrana) sulle malattie metaboliche. Gli esiti delle sperimentazioni hanno evidenziato come il succo di questo prezioso frutto sia in grado di inibire alcuni enzimi quali lipasi, α-glucosidasi e dipeptidil peptidasi-IV. Inoltre, lo studio ha evidenziato le proprietà anti-adipogeniche con modalità dose-dipendente della melagrana che, infatti, pare ridurre in maniera rilevante l’accumulo di trigliceridi. Secondo i ricercatori, quindi, questi risultati possono spiegare da una prospettiva molecolare gli effetti benefici e l’uso tradizionale del melograno nella prevenzione di disturbi associati al metabolismo come obesità, diabete e complicanze correlate.
Tra le varie sperimentazioni cliniche sulle virtù salutistiche della melagrana, una particolarmente rilevante è quella realizzata dai ricercatori della University of Medical Sciences di Tabriz in Iran. L’estratto di melograno, come cerca di dimostrare lo studio iraniano, sarebbe in grado di rallentare la proliferazione delle cellule del tumore alla prostata. Mentre altre due ricerche, condotte dalla State University of New York e dalla Anadolu University di Eskisehir in Turchia, hanno evidenziato come l’estratto del frutto possa indurre alla morte delle cellule cancerogene nel tumore al seno.
Insomma, melagrana o melograno che sia, questo frutto pare avere tanti benefici per la salute quanti sono i chicchi che riesce a contenere.