Menopausa e colesterolo, due fenomeni che vanno di pari passo. Abbiamo già trattato sul blog questo argomento, dando alcuni suggerimenti su come controllare l’aumento del colesterolo durante la delicata fase della menopausa. Consigli soprattutto sul regime alimentare e lo stile di vita da adottare. Oltre che sottolineare l’importanza di mantenere il peso forma anche attraverso una costante attività fisica. Tutti accorgimenti che acquistano ulteriore rilevanza se si considera quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori della Graduate School of Public Health dell’Università di Pittsburgh e pubblicato su “Arteriosclerosis, Thrombosis, and Vascular Biology”, un giornale dell’associazione americana del cuore (AHA). Una ricerca che ha evidenziato come il colesterolo durante la menopausa possa avere un impatto negativo sulle qualità protettive del cuore e sull’HDL. In estrema sintesi l’HDL, detto anche “colesterolo buono”, potrebbe vedere ridotta la sua efficacia di protezione dalle malattie cardiovascolari per le donne in menopausa.
Lo studio ha coinvolto 1380 donne over 60. Le donne in questa fase sono soggette a una serie di cambiamenti fisiologici nei loro ormoni sessuali, nei lipidi, nella deposizione di grasso corporeo e nella salute vascolare. L’ipotesi dei ricercatori era che la diminuzione di estrogeni, combinata ad altri cambiamenti metabolici, potesse portare ad un’infiammazione cronica nel tempo alterando la qualità delle particelle di HDL.
Sono stati osservati il numero e la dimensione delle particelle di HDL e il colesterolo totale trasportato da quest’ultime. Lo studio ha anche esaminato l’età in cui le donne passano alla post-menopausa. Dalla ricerca emerge che la quantità di tempo trascorso per questa transizione può influire sulle funzioni cardio-protettive previste normalmente dall’HDL. Più sono elevati i tempi di transizione, maggiore è il rischio di aterosclerosi o malattie cardiovascolari per le donne con età avanzata in menopausa.
Viceversa, più le donne si allontanano dalla loro transizione, maggiore è la possibilità che la qualità dell’HDL venga ripristinata tornando così ad essere efficace.
L’autore principale Samar R. El Khoudary ha così commentato: “I risultati del nostro studio sono particolarmente interessanti sia per il pubblico che per i medici perché il colesterolo totale HDL è ancora usato per predire il rischio di malattie cardiovascolari. Questo studio conferma il nostro precedente lavoro su un diverso gruppo di donne e suggerisce che i medici debbano dare un’occhiata più da vicino al tipo di HDL nelle donne di mezza età e più anziane, perché avere il colesterolo HDL alto potrebbe non essere sempre protettivo nelle donne in postmenopausa. Potrebbe infatti mascherare un rischio significativo di malattie cardiache che dobbiamo ancora capire”.
FONTE: https://menocolesterolo.it/prenditi-a-cuore/in-menopausa-il-colesterolo-hdl-potrebbe-non-essere-sempre-buono/
FONTE: http://www.upmc.com/media/NewsReleases/2018/Pages/el-khoudary-hdl.aspx
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