“L’obesità va affrontata come un problema sociale, non come il problema di un singolo”: la FAO accende i riflettori sulle cattive abitudini alimentari nel mondo. Sempre più persone risultano in sovrappeso e questo trend coinvolge ogni angolo del pianeta, non solo le zone più “ricche”.
Sin dalla sua istituzione avvenuta nel 1945, la FAO si pone l’obiettivo di combattere la fame nel mondo. Ma non solo. Soprattutto negli ultimi anni, l’istituto ONU si prefigge un altro scopo: quello di contrastare qualsiasi forma di malnutrizione, tra cui l’obesità.
“Mentre la fame riguarda zone circoscritte, l’obesità è ovunque”. Josè Graziano Silva, direttore generale della FAO, sottolinea che il fenomeno non è circoscritto ai Paesi più sviluppati. Il tasso di persone obese nel mondo è in aumento ovunque, non a caso come sottolinea Silva: “Basti pensare che dei venti Paesi dove l’obesità è aumentata più rapidamente, otto sono africani”.
Due miliardi di persone sono in sovrappeso. Di questi, 672 milioni sono obesi e circa 3,4 milioni di persone muoiono ogni anno per problemi legati all’obesità.
Per limitare questo trend, la FAO organizzerà diversi eventi finalizzati a sensibilizzare l’opinione pubblica con alcune iniziative che metteranno al centro del dibattito la sicurezza degli alimenti, l’agricoltura familiare e, più in generale, l’educazione alimentare.
Fonte: Ansa