Circa 6 milioni di italiani sono affetti da disfagia, ovvero l’incapacità a deglutire in maniera corretta. Le cause della disfagia sono molteplici ed i sintomi possono essere il soffocamento, un colorito cianotico oppure una fuoriuscita di liquidi da naso e bocca. E, in tanti casi, questo disturbo si traduce in malnutrizione e indebolimento del sistema immunitario. Chi soffre di disfagia segue un regime alimentare attento alla consistenza dei cibi che deve essere morbida e omogenea, riprodotta perlopiù da alimenti realizzati industrialmente per questo scopo. Cibi che, di norma, non eccellono in gradevolezza, sia dal punto di vista estetico che di gusto.
La novità arriva da una ricerca realizzata dall’Università di Pavia: la “dietoterapia”. I ricercatori hanno messo a punto una serie di cibi adatti alle persone disfagiche che strizzano l’occhio al sapore e alla vista. Alimenti buoni, sicuri e nutrienti. La dietoterapia ideata dall’ateneo lombardo è risultata efficace in 3 mesi, ovvero in questo lasso di tempo consente ai soggetti disfagici con deficit legati alla malnutrizione di ripristinare i propri livelli di peso e di difese immunitarie.
I cibi saranno classificati come Alimenti a fini medici speciali (Afms) e per l’acquisto è previsto uno sconto del 19%. La varietà degli alimenti consente di cambiare il menù ogni giorno della settimana: si tratta di pietanze che richiamano le ricette tipiche della tradizione.
“Sono alimenti a consistenza modificata, bilanciati in macro e micronutrienti, e preparati con tipologia di cottura sottovuoto a bassa temperatura con raffreddamento in continuo, che consente di mantenere inalterate le caratteristiche chimiche, fisiche e organolettiche dei cibi, rendendo inoltre minima la dispersione di nutrienti che si verifica tipicamente nelle cotture convenzionali”, spiega ai microfoni di AdnKronos Salute Mariangela Rondanelli, direttore dell’Unità operativa complessa di Riabilitazione a indirizzo metabolico presso l’Istituto di riabilitazione Santa Margherita di Pavia Asp, e della Scuola di specializzazione in Scienza dell’alimentazione dell’università di Pavia.
Nutrienti e invitanti, così come confermano i test: “È stato riscontrato un aumento del consumo e del gradimento del cibo dell’11%, che ha portato a un incremento del peso di circa il 3% e a una diminuzione dello stato di infiammazione generale con ricadute sul miglioramento delle condizioni di salute”.
Fonte: AdnKronos Salute
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