Udito e alimentazione, due elementi solo apparentemente distanti. “Occhio a ciò che si mangia” è una raccomandazione piuttosto diffusa. Ma ci vuole anche orecchio, a quanto pare. In questo blog abbiamo già trattato i benefici legati ad un corretto comportamento a tavola. Soprattutto in chiave colesterolo. Soffermandoci, in particolare, sugli studi universitari che hanno evidenziato l’efficacia della mela annurca nell’aumentare il “colesterolo buono” e diminuire quello “cattivo”. Che il modo in cui mangiamo condizioni la qualità della vita, è cosa risaputa. Ma che incidesse anche sull’udito, forse un po’ meno.
Un’alimentazione squilibrata ha effetti negativi sull’udito. A riferirlo è uno studio del Brigham and Women’s Hospital pubblicato sul Journal of Nutrition. La ricerca ha coinvolto circa 80mila donne per un arco temporale di 22 anni. Donne di età compresa tra i 27 e i 44 anni. Nello specifico, lo studio ha esaminato la connessione tra peggioramenti dell’udito e tre differenti stili di alimentazione. La dieta mediterranea, la dieta anti- ipertensiva e la dieta AHEI-2010, acronimo di Alternative Healthy Eating Index-2010. Si tratta di una sorta di dieta mediterranea allargata. All’interno di essa vengono valutati i quantitativi di frutta, verdura, pane di grano, bevande zuccherate, grassi, alcol ed altro.
Chi aderiva ad un regime alimentare mediterraneo o anti-ipertensivo aveva un rischio inferiore di circa il 30% di veder deteriorare la propria capacità di udito. Sharon Curhan, epidemiologa e prima autrice dello studio, ha così commentato l’esito della ricerca: “E’ interessante notare che chi segue una dieta sana presenta un rischio inferiore di perdita uditiva moderata o peggiore. Mangiare bene – prosegue la ricercatrice – contribuisce a uno stato generale di buona salute e può anche essere utile per ridurre il rischio di perdita dell’udito“.
Ora lo sappiamo: bisogna ascoltare attentamente ciò che i cibi ci suggeriscono.